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09|05|2018

Presentata una prima analisi delle possibilità di interazione tra sistema agroforestale e paese albergo

Categoria: News

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Questo il tema dello studio presentato e discusso XXI Conferenza Scientifica Internazionale "Il Paradiso perduto del Mosaico paesistico-culturale. Attrattività, Armonia, Atarassia", svoltosi a Venezia, 6-7 Luglio 2017 svoltosi a palazzo Badoer. Una bellissima cornice per un convegno, come sempre, ricco di stimoli.


CALL FOR PAPER: Presidente Prof. Livio Clemente Piccinini (link

Dal 2005 il convegno IPSAPA è centrato sulla fortunata parola chiave “mosaico paesistico-culturale”. Il dominio della fantasia e il fascino della scoperta hanno fornito le linee guida dei convegni del 2009 e del 2010, dai rispettivi titoli: “Il backstage del mosaico paesistico-culturale. Invisibile, Inaccessibile, Inesistente” e “Il Wonderland nel mosaico paesistico-culturale. Idea, Immagine, Illusione”. L’invenzione fantastica fu presente in parte anche nel convegno del 2013 dal titolo “Utopie e distopie nel mosaico paesistico-culturale. Visioni, Valori, Vulnerabilità” . La realtà non strutturata fu oggetto del convegno del 2016 dal titolo “Erraticità del mosaico paesistico-culturale. Emozione, Energia, Esperienza”. Il libro di Zecchi dal titolo “Paradiso Occidente: La nostra decadenza e la seduzione della notte” ha ispirato il convegno dello scorso anno intitolato “Il Paradiso perduto del mosaico paesistico-culturale. Attrazione, Armonia, Atarassia”.

Quest’anno abbiamo tratto ispirazione da un libro apparso recentemente. Si tratta di “Mindscapes – Psiche nel paesaggio” dovuto al Professore Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista che insegna alla Sapienza di Roma (Raffaello Cortina Editore, 2017). La rilettura della Città Invisibili di Calvino può naturalmente suggerire reminiscenze che ben si legano con questo libro di Lingiardi per la loro libertà onirica.

La scelta del filo conduttore incoraggia i partecipanti al convegno a dare ancora una volta spazio alla fantasia e ai ricordi personali, in modo che i modelli teorici e i casi studio possano acquistare un’anima, al di là dei vincoli professionali di precisione e di obiettività. Anche chi tratterà temi di tipo estimativo o economico potrà tenere nel debito conto gli aspetti psicologici non sempre razionali che guidano il comportamento individuale e collettivo, specialmente oggi che il condizionamento delle reti sembra essersi impadronito delle nostre vite.

Un tema fondamentale è legato alla nostra percezione del paesaggio e dell’ambiente urbano. Alla radice sta l’imprinting che riceviamo nell’infanzia, cui solo dopo si sovrappongono le abitudini culturali e sociali. La stessa ricerca di un paesaggio desiderato viene mitizzata fin dalla prima giovinezza e porta all’esaltazione di una particolare località quando finalmente viene raggiunta. Vale la pena di domandarsi quali sono i nostri luoghi di riferimento ideale e quali sono le origini di questa preferenza.

La disparità dei ricordi spiega le diverse preferenze che devono poi confluire nella creazione più o meno consensuale di una immagine condivisa della città e del territorio, anche se le esigenze economiche e funzionali stanno sempre in agguato. Esse forniscono giustificazioni che in alcune epoche e in alcune situazioni possono essere accettate, per essere contestate e abbandonate in altri momenti. I frammenti del passato vengono riaccettati e ristrutturati solo quando diventano sufficientemente scarsi e antichi da costituire una testimonianza significativa.
 
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