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Pubblicazioni in atti di convegni
Gestire un Albergo Diffuso per creare Benessere nella Comunità
L'Albergo Diffuso è un particolare tipo di hotel concepito per fornire ai propri ospiti l'esperienza di vivere uno specifico borgo o centro storico come un quasi residente (UNDP-EBN 2008). Lo studio intitolato 'The Albergo Diffuso business model and the creation of community wellbeing' (Gestire un L'Albergo Diffuso e creare Benessere nella Comunità') si concentra sul modo in cui una struttura per l'Ospitalità diffusa come un Albergo Diffuso crea benessere nella comunità che lo ospita. L'obiettivo generale dello studio è di creare uno strumento concettuale nuovo utile per facilitare la gestione degli alberghi diffusi esistenti e per accelerare la creazione di nuove organizzazioni dello stesso tipo. Attraverso l'integrazione tra la SC service-dominant logic e RBT resource-based theory, nonché mediante la conduzione di una ricerca sul campo prsso l'Albergo Diffuso Trullidea di Alberobello in Puglia, si individua il doppio (dual-core) modello di business di queste strutture da cui dipendono sia l'utile d'impresa, sia l'impatto economico delle organizzazioni sulla comunità locale.Pubblicazioni in atti di convegniIl management delle opportunità imprenditoriali "a chilometro-zero': buone prassi per l’innovazione d’impresa nell’Albergo Diffuso
L’Albergo Diffuso (AD) è un modello di hotel studiato per fornire un’esperienza di vita autentica all’interno di un borgo rurale. L’obiettivo di questo paper è triplice:
- far luce sulla modalità attraverso cui gli AD acquisiscono la risorsa costituita dall’opportunità imprenditoriale di prossimità (o “a Km0”);
- Individuare “come” tale risorsa viene sviluppata; e
- strutturare tale schema in un percorso formale.
Questo studio:
- analizza tale risorsa attraverso la resource based view (R-BV) of the firm
- applica gli approcci dominanti di tipo cognitivista-oggettivista e comportamentista-costruttivista
- si svolge nel corso del periodo 2006-2011
- applica metodi quali l’osservazione partecipante al piccolo campione costituito dalle imprese aggregate all’Associazione nazionale Alberghi Diffusi.
Fra i risultati prodotti da questo studio citiamo:
- la concatenazione delle fasi seguite dagli operatori per trarre reddito dalle opportunità imprenditoriali esistenti nella località in cui questi operano
- alcune delle capacità manageriali da rinforzare per ridurre gli abbandoni lungo le diverse fasi del percorso
- un modello di gestione dell’opportunità imprenditoriale che unisce i due schemi dominanti
- l'importanza di una modello gestionale che ingloba la funzione di creazione di impresa
- la possibilità di accelerare ulteriormente i processi di innovazione d’impresa nelle aree rurali.
Come citare questo studio: Droli, M. (2013), ‘Il management delle opportunità imprenditoriali “a chilometro-zero”: buone prassi per l’innovazione d’impresa nell’Albergo Diffuso’. Paper: ‘L’innovazione per la competitività delle imprese, XXV Convegno annuale di Sinergie, 24 e 25 Ottobre - Università Politecnica delle Marche, Ancona. Sinergie Referred Electronic Conference Proceedings, ISBN: 978-88-907394-3-9; DOI: 10.7433/SRECP.2013.07.
Scaricare lo studio: http://www.sinergiejournal.it/rivista/index.php/XXV/article/view/862/667ArticoliValorizzare il mosaico paesistico-culturale attraverso l’Albergo Diffuso Virtuoso e il Partnering strategico
La letteratura turistica recente cita la presenza di imprese per l'ospitalità turistica come l'Albergo Diffuso (ora innanzi AD) in grado di valorizzare una selezione di risorse, ovvero attivare il cd mosaico paesistico-culturale.
Ricerche precedenti compiute sull'AD indicano come parte dei vantaggi ottenuti da queste imprese possano essere ridotti o azzerati dalle diseconomie legate ad esempio ai costi di pulizia, di manutenzione, di riscaldamento in inverno, di condizionamento in estate, di approvvigionamento elettrico o ad altri dovuti alla natura diffusa (orizzontale) delle proposte.
Lo studio intitolato "Valorizzare il mosaico paesistico-culturale attraverso l’Albergo Diffuso Virtuoso: backstage di Partnering strategico" affronta la questione del COME compensare e superare queste diseconomie.
Obiettivi di questo lavoro:
- individuare i prodotti turistici principali (fonti di reddito) che le strutture per l'OD sono in grado di sviluppare per innalzare il reddito lordo d'impresa (Gross Operating Profit Per Available Room - GOPPAR)
- identificare i soggetti (stakeholder, coo-petitori e partner) da coinvolgere in modo adeguato per raggiungere un tale risultato
- individuare i principali ruoli attribuibili a ciascun operatore.
Questo studio, attraverso l'analisi dei casi seguiti direttamente in oltre 8 anni di attività di assistenza a questo tipo di imprese:
- individua le linee di prodotto da cui dipende il fatturato lordo d'impresa e comuni alle imprese per l'OD
- identifica i principali soggetti che costituiscono la comunità d'interessi e le 4 modalita con cui questi concorrono al successo dell'organizzazione
- presenta le buone prassi utili a facilitare la costruzione di un'impresa basata sul concetto di rete e sul miglioramento continuo dei risultati ottenuti attraverso il lavoro di gruppo.
Si individuano infine due tipi di Albergo Diffuso
- centrati su alloggio e ristorazione (AD tradizionale)
- centrato sulle risorse (AD virtuoso)
Parole-cardine: Albergo Diffuso, gestione d'impresa, innovazione, ospitalità diffusa, paese albergo, residence diffuso, turismo rurale
Come citare lo studio: Droli M. (2010), "Valorizzare il mosaico paesistico-culturale attraverso l'Albergo Diffuso Virtuoso. Backstage di partnering strategico", Architettura del Paesaggio, vol. 22, (CD allegato), pp. 1-36.
Informazioni e consigli utili: info@sisad.it
Pubblicazioni in atti di convegniLa valorizzazione sostenibile del paesaggio e della skyline dei borghi attraverso un’impresa per l’ospitalità diffusa: un’analisi nel Borgo di Montemurro in Basilicata
Come progettare un Albergo Diffuso o qualsiasi altro tipo di impresa nell'Industria dell'Ospitalità diffusa? Esistono molte strade ovviamente.
Lo studio intitolato "La valorizzazione sostenibile del paesaggio e della skyline dei borghi attraverso un’impresa per l’ospitalità diffusa: un’analisi nel Borgo di Montemurro" discute le linee generali della ricerca effettuata da un gruppo di ricercatori facenti capo alla Fondazione ENI Enrico Mattei nel territorio corrispondente al Comune omonimo. Il fine dello studio era di preparare la strada a un progetto d'impresa nell'Ospitalità Diffusa in grado di valorizzare il paesaggio in modo innovativo e quindi piu' efficace e produttivo di risultati.
Come avevo avuto modo di notare personalmente in circa dieci anni di lavoro sul campo, malgrado i molti progetti d'impresa esistenti nell'industria dell'ospitalità diffusa, il processo di analisi delle risorse era spesso incompleto, parziale, con molte risorse importanti che non venivano osservate in modo adeguato. La forma fisica esteriore del borgo era una delle risorse piu' importanti e incredibilmente sottovalutate nella progettazione di imprese dell'ospitalità diffusa. Questo comparto di offerta ambisce a rappresentare, a vendere, a organizzare e a rendere fruibile il territorio.
La prospettiva teorica di inquadramento della tematica è costituita dalla teoria dello sviluppo d'impresa basata sulle risorse, resource-based view (RBV), la quale si concentra su due questioni: la sopravvivenza competitiva delle imprese e la difendibilità del loro vantaggio competitivo nel tempo.
Sulla base della R-BV, solo le risorse che risultano sufficientemente “preziose”, rare, inimitabili e difficili da sostituire con altre simili possono raggiungere questi due risultati.
Attraverso due ricerche coordinate di cui una esplorativa e una operativa condotte rispettivamente nella comunità dei residenti nel borgo di Montemurro e nei confronti del patrimonio immobiliare esistente, si sono definiti gli scenari economici e le ipotetiche azioni di valorizzazione.
In breve, lo Studio intitolato: "La valorizzazione sostenibile del paesaggio e della skyline dei borghi attraverso un’impresa per l’ospitalità diffusa: un’analisi nel Borgo di Montemurro":
- presenta il nuovo concetto di “skyline del borgo”, nato per descrivere contesti di tipo urbano, come risorsa oggetto di ricerca nei borghi rurali la quale "va osservata in modo adeguato prima di progettare un'impresa nell’industria dell’ospitalità diffusa perchè possa essere valorizzata e tutelata appieno" (Droli)
- individua le unita' abitative che hanno i requisiti minimi necessari per essere classificate come Albergo Diffuso
- permette di tracciare i percorsi tematici il cui fine è quello di integrare le risorse (storiche, culturali, letterarie, enogastronomiche e naturali)
- delimita il territorio intorno al quale sviluppare l'intero progetto, ben piu' ampio del territorio comunale di riferimento.
Parole-chiave: paesaggio, borghi, ospitalità diffusa, turismo responsabile, marketing turistico, gestione dell’innovazione.
Come citare lo studio: Pepe Angela, Percoco Annalisa, Bernecoli Matteo, Droli Maurizio, 2013. "La valorizzazione sostenibile del paesaggio e della skyline dei borghi attraverso un’impresa per l’ospitalità diffusa: un’analisi nel Borgo di Montemurro", XVII Convegno Internazionale Interdisciplinare, Utopie e distopie nel mosaico paesistico-culturale. Visioni Valori Vulnerabilità. Università di Udine, Udine, 27-28 giugno.
Per scaricare gratuitamente l'abstract in versione originale, sintetica, .PDF: Academia.edu)Pubblicazioni in atti di convegniEstetica dell’arredo urbano, vantaggio competitivo e nascita di una destinazione turistica rurale
L’obiettivo dello studio intitolato "Estetica dell’arredo urbano, vantaggio competitivo e nascita di una destinazione turistica rurale" consiste nell'esaminare le caratteristiche di un intervento di ri-arredo urbano effettuato in un piccolo comune di montagna dal punto di vista di chi progetta imprese turistiche per la ricettività diffusa, ossia piccole destinazioni per il turismo rurale.
Nel tempo, abbiamo notato come la progettazione di un intervento di arredo o di ri-arredo urbano spesso, per quanto accurata sia:
- viaggia su un piano squisitamente urbanistico architettonico
- e' disgiunta da una progettazione per lo sviluppo turistico ed economico
- non considera le sinergie che possono venire dal progettare il riarredo e progettare un'impresa per l'Ospitalita Diffusa quale un Albergo Diffuso o un Paese Albergo allo stesso tempo, in modo simultaneo.
In realtà, progettare un arredo accurato, rispettoso del passato e innovativo non e 'solo' un modo per ripristinare un tessuto commerciale urbano, ma puo diventare un passaggio decisivo per affrontare il problema dello spopolamento, per facilitare lo sviluppo turistico dei centri storici e per creare alberghi diffusi, paesi albergo o borghi hotel bene integrati con quanto hanno loro attorno.
In breve lo studio:
- fissa nel percorso di progettazione del riarredo uno dei momenti pi\ importanti per la progettazione di un impresa per l'Ospitalità Diffusa
- quantifica la “preziosità” del ri-arredo stesso, ossia il gradimento dell’operazione di riarredo attraverso il rientro di alcune imprese, l’attivazione di investimenti privati e il blocco della fuoriuscita delle imprese esistenti dal centro storico
- sottolinea l'importanza di un approccio interdisciplinare urbanistico/architettonico ed economico manageriale al riarredo
- individua nell'arredo urbano intelligente una delle risorse potenzialmente in grado di garantire sia la sopravvivenza di un'impresa per l'Ospitalità Diffusa, sia la difesa del vantaggio competitivo o del reddito prodotto dall'impresa stessa e dalla comunità che la ospita.
Parole-chiave: arredo urbano, ospitalità diffusa, resource-based view, turismo rurale, vantaggio competitivo
Come citare questo studio: Bresciani Roberto, Droli Maurizio, 2013. "Estetica dell’arredo urbano, vantaggio competitivo e nascita di una destinazione turistica rurale". XVII Convegno Internazionale Interdisciplinare, Utopie edistopie nel mosaico paesistico-culturale.Visioni Valori Vulnerabilità, Università di Udine, Udine, 27-28 giugno.
Pubblicazioni in atti di convegniIl rating dei borghi: realtà o utopia? Risultati ed evoluzione di un modello-pilota nell'Ospitalità Diffusa
La presenza in un centro storico o in un borgo di un solo ristorante, di dieci ristoranti o l'assenza di ristoranti fa una certa differenza ai fini della soddisfazione degli ospiti, della loro spesa media giornaliera, dei margini sulla ristorazione un Albergo Diffuso e quindi del reddito camera lordo GOPPAR.
Lo studio intitolato "Il rating dei borghi: realtà o utopia? Risultati ed evoluzione di un modello-pilota" affronta la questione dei metodi di misurazione della difendibilità del vantaggio competitivo dei centri storici o dei borghi ai fini della creazione d’impresa nel comparto dell'ospitalità diffusa quali l’Albergo Diffuso, il Paese-albergo, il Residence diffuso, il Borgo hotel e altre che offrono un’ospitalità aderente al territorio, od “orizzontale”.
Questo studio:
- considera la possibilità, fino ad oggi utopistica, di utilizzare modelli di analisi fattoriale ai fini della classificazione (rating) delle località potenziali sedi di imprese di questo tipo in base alla presenza o meno di risorse in grado di produrre un vantaggio competitivo “sustained” (difendibile) e quindi un reddito stabile nel tempo
- utilizza la lente teorico-concettuale costituita dalla resource-based view la quale afferma l'importanza di 'usare bene' le risorse esistenti ai fini della sopravvivenza delle imprese e della difesa del loro vantaggio competitivo
- mette sotto la lente di ingrandimento 20 comuni di piccole dimensioni ubicati in aree della Regione Lazio quali il Ferentino e i Monti Ausoni.
Lo studio ha prodotto i seguenti risultati:
- Si propone la seconda versione di un modello di analisi che operazionalizza il concetto di Vocazione turistica di un territorio comunale ai fini della creazione di un impresa per l'Ospitalità Diffusa
- Si posiziona i venti territori comunali in base al Valore, alla Rarità, all'Inimitabilità e alla Non sostituibilità delle risorse presenti, ossia in base al modello VRIN che, secondo la Resource Based Theory costituisce la base del successo d'impresa
- Si individuano i dilemmi di natura metodologica, i nodi irrisolti e le “distopie interpretative” che saranno considerate nel potenziamento delle versioni successive del Modello di Analisi
Si deduce che:
- analizzare diverse località possibili sede di un impresa per l'Ospitalita Diffusa
- individuare quella in grado di produrre un reddito maggiore e piu stabile nel tempo
- decidere dove realizzare la propria impresa nel comparto dell'Ospitalità Diffusa anche dell'Analisi proposta
sembra essere decisivo per ridurre il rischio d'impresa e per aumentare il ritorno sull'investimento.
Parole-cardine: analisi fattoriale, creazione d’impresa, resource-based view, risorse d’impresa, difendibilità del vantaggio competitivo dei borghi
Scaricare gratuitamente l'abstract in versione originale .Pdf: link
Come citare la fonte: Droli Maurizio, 2013. "Il rating dei borghi: realtà o utopia? Risultati ed evoluzione di un modello-pilota nell'Ospitalità Diffusa". XVII Convegno Internazionale Interdisciplinare, Utopie e distopie nel mosaico paesistico-culturale. Visioni Valori Vulnerabilità, Università di Udine, Udine, 27-28 giugno.
Per consulenze e preventivi: info@sisad.itLibriRipartire dalla bellezza. Gestione e marketing delle opportunità d'innovazione nell'Albergo Diffuso, nei centri storici e nelle aree rurali
Questo libro propone un percorso di lavoro utile per creare un Albergo Diffuso remunerativo e per rendere visibili le opportunità imprenditoriali esistenti in un Centro Storico, in un borgo o in un Comune anche Piccolo. Si presentano alcuni dati riguardo alla domanda di aria pulita, di silenzio e di abitazioni che danno la sensazione di vivere la storia dei luoghi e altri che emergono dall'analisi del comportamento di milioni di persone in Europa e che costituiscono opportunità storiche per lo sviluppo delle aree fino a poco tempo fa considerate ‘marginali’. Seguono alcuni dei programmi di finanziamento europei utilizzabili dagli operatori dell’Ospitalità Diffusa, nonché una short-list delle cose da evitare, ossia dei tranelli in cui si potrebbe rischiare di cadere nel progettare un’opportunità d’impresa come l’AD. Si sviluppa poi il lavoro necessario per gestire e per fare marketing delle opportunità. Si presentano gli strumenti, un percorso ‘originale’ e il metodo per progettare insieme (co-progettare) le opportunità. Il testo offre in sintesi un metodo collaudato per far emergere tutte le opportunità di soddisfazione e di spesa per i clienti, di reddito, di occupazione, d’impresa e d’investimento per gli operatori sia privati che pubblici interessati. La sfida per i privati interessati all’Ospitalità Diffusa è quasi una ‘chiamata alle armi’: creare una nuova Industria dell’Ospitalità Diffusa sempre più remunerativa, coinvolgente e difficile da imitare per i nostri competitori. La sfida per gli amministratori pubblici curiosi è perché no ambiziosi: evolvere un centro storico, un territorio rurale, un borgo magari semi-abbandonato da luogo in cui vivere a posto ideale per chi desidera restare, fare vacanze, avviare una nuova attività, tornare o andare a vivere.
ISBN:9788861298255
Codice 61298255
Autore Droli Maurizio, Dall´Ara Giancarlo
Titolo Ripartire dalla bellezza
Sottotitolo Gestione e marketing delle opportunità d´innovazione nell´albergo diffuso nei centri storici e nelle aree rurali
ISBN 9788861298255
Collana Scienze economiche
Data Edizione 2012
Numero pagine 200
Prezzo: €20.00
CLEUP - Cooperativa Libraria Editrice Università di PadovaLibriVantaggio Co-marketing. Mercati difficili, lavoro di squadra e rilancio dell'Italian Style. Abstract
Esistono due ‘grandi mercati’ i quali non danno segni di stanchezza, ma che anzi crescono: il lowcost e il luxury. Gli operatori si uniscono nel tentativo di entrarvi o di difendere le proprie posizioni. In che modo? I resort Equinoxe di Formentera e di Pantelleria mettono a disposizione dei propri ospiti auto, ombrelloni, teli mare e bici marchiati Fiat.
L’occhialeria Salmoiraghi & Viganò si allea a 10 grandi brand della moda. L’azienda Villani Salumi si promuove attraverso l’Ippodromo di Bologna-Arcoveggio. L'industria dolciaria Lindt lavora insieme alla distilleria friulana Nonino. Le partnership create tra operatori attivi nei settori turismo, accessori, moda, agroalimentare, artigianato, auto e altri si stanno moltiplicando ovunque nel mondo. Con quali risultati? Questo libro ci parla di un cambiamento ampio e profondo che si sta diffondendo senza fare troppo rumore nel modo di creare risultati e basato sul lavoro di squadra.
Il primo capitolo del testo offre uno scenario costituito da alcuni dei leader di mercato i quali lavorano insieme ad altri per aumentare la visibilità delle proprie proposte su scala internazionale, le vendite, la soddisfazione dei propri clienti e i prezzi medi del venduto. Il secondo capitolo presenta i risultati ottenibili, il tipo di iniziative e gli altri elementi che formano
il metodo applicato da questi operatori: il co-marketing. L’aumento dei casi di co-marketing obbliga tuttavia gli operatori a lavorare insieme in modo sempre più produttivo rispetto al passato e ai concorrenti. Il terzo capitolo del testo presenta una lista costituita da 30 attività realizzabili per aumentare i risultati ottenuti dal proprio co-marketing a parità di costi. Ne derivano un vantaggio nuovo (co-marketing) e un modello di business orizzontale, il quale può valorizzare tradizioni civiche secolari e facilitare il rilancio dei molti brand di successo del nostro paese.
ISBN:9788861297999
Codice: 61297999
Autore: Droli Maurizio
Titolo: Vantaggio Co-marketing
Sottotitolo: Mercati difficili, lavoro di squadra e rilancio dell´Italian Style
ISBN: 9788861297999
Collana: Scienze economiche
Data: Edizione 2011
Numero pagine: 210
CLEUP - Cooperativa Libraria Editrice Università di PadovaPubblicazioni in atti di convegniLe competenze dinamiche nello sviluppo del turismo rurale: un’ipotesi di macro-classificazione
Questo lavoro intende rispondere alla seguente domanda: quali sono oggi le aree strategiche nella produzione di competenze dinamiche per le imprese turistiche nelle aree rurali? Attraverso l’enunciazione della resource-based view of the firm e l’analisi della funzione di creazione delle proposte turistiche integrate (pacchettizzazione) si individua nelle competenze dinamiche di
- competizione,
- co-operazione,
- coo-petizione e
- partnering turistico
i possibili ambiti di evoluzione di tali competenze. Emerge l’importanza e la scarsità delle competenze dinamiche di coo-petizione e di partnering turistico, nonché il ruolo centrale delle buone prassi, dei metodi e degli strumenti di analisi dei risultati ottenuti e utilizzati in entrambi questi ambiti.
Citare l'articolo: Droli M. "Le competenze dinamiche nello sviluppo del turismo rurale: un’ipotesi di macro-classificazione", AGRIBUSINESS PAESAGGIO & AMBIENTE, in stampa.ArticoliLa Rivista del Turismo. L'unione fa la forza
La cooperazione tra operatori, pubblici e privati, è spesso un auspicio più che una realtà. Esistono, però, delle metodologie che “insegnano” a lavorare insieme e a raggiungere risultati migliori. Per tutti. Per aumentare la competitività dei territori e far lavorare bene insieme pubblico e privato, è possibile adottare il metodo chiamato "partnering turistico". L'articolo presenta:
- Il futuro: turismi sempre piu low cost e luxury
- il primo passo: il web 2.0 per crescere insieme
- gli ostacoli della cooperazione
- il lato oscuro della competizione
- obiettivi tipici di partnering turistico
- le attivita tipo di partnering
- livelli di partnering: buone prassi, metodo e analisi
- fasi, variabili e strumenti di partnering
- verso la facilitazione scientifica della cooperazione
ArticoliOttimizzare la produttività e il ritorno sull'investimento nella partnership turistica
Un operatore decide se continuare a restare all'interno di una partnership oppure no sulla base dei risultati raggiunti grazie alla partnership nelle fasi precedenti (ad esempio di co-marketing) sia in termini assoluti che in rapporto ai costi sostenuti. Gli appelli del tipo 'dobbiamo fare squadra', ' dobbiamo fare sistema', ecc. non bastano e alla lunga possono stancare gli operatori privati più concreti. L'articolo presenta il percorso generale di partnering turistico per aumentare la resa finanziaria del partenariato, sviluppato sulla base delle esperienze dei pionieri della partnership, non immediato, ma collaudato.
ArticoliGestire la partnership come una "quasi-impresa" attraverso accordi mirati
La necessità di organizzare il lavoro nasce dal fatto che una partnership strategica non sarà mai una singola impresa ma, dal momento in cui opererà sul mercato globale, dovrà confrontarsi con le multinazionali più grandi del settore più dinamico e complesso che esista: il turismo e quindi sentirà la necessità di comportarsi come se fosse un’unica impresa.
Gli accordi, specie nelle partnership che uniscono più di due operatori sono indispensabili per facilitare la realizzazione e per la gestione delle diverse attività con criteri manageriali. Uno fra gli accordi più conosciuti in italia è il cd "contratto di rete", generale e in questo senso assimilabile a una 'letters of intent' a livello internazionale.
Gli accordi di co-marketing (per realizzare insieme iniziative sulle "4P"), di co-management (per gestire insieme specifiche funzioni d'impresa come ad es. la vendiota o la ricerca&sviluppo, ecc), di coinvolgimento e animazione economica (per incrementare il reddito lordo d'impresa, creare occupazione, investimenti, lavoro, ecc.) e di co-preservazione (per tutelare le risorse naturali, culturali, storiche, ecc.ilizzate dagli ospiti) non si riducono al seppure utile contratto di rete, ma sono numerosi.
Per sintetizzare: un operatore può decidere di gestire uno stesso strumento di marketing (ad esempio un blog) da solo, in autonomia oppure insieme ad altri soggetti privati, pubblici e di altro tipo.
La gamma degli accordi di partnering è quindi pari o superiore rispetto alla gamma dei possibili strumenti di marketing.
Scarica l'articolo dal Sito dell'Osservatorio Nazionale del Turismo: link
ArticoliProgettare la partnership di successo
Il progetto in una partnership, come nel settore edilizio, chiarisce ai partner quello che è necessario e che si è deciso di fare. L'alternativa a un progetto è 'l'improvvisazione', una cosa oggi non consigliabile. L'articolo presenta i due passaggi necessari per un buon progetto di partnership: la strategia di partnering (il portafoglio dei servizi a elevato valore aggiunto da offrire ai partner e contestuale alla strategia di marketing) e il primo collaudo dei contenuti.
Scarica l'articolo dal sito dell'Osservatorio Nazionale del Turismo.
ArticoliL'impostazione corretta di una partnership turistica, intersettoriale e inter-industriale
L'articolo presenta le caratteristiche generali di un approccio utile per impostare una partnership basato sulla conoscenza dei vantaggi, delle opportunità, degli svantaggi e dei tranelli da evitare prima di iniziare a lavorare insieme.
ArticoliTurismo d'Italia. Fare squadra diventa una scienza
Il Partnering è "la disciplina che consiste nello sviluppare relazioni di successo nel breve e nel medio termine tra clienti e fornitori e tra fornitori e fornitori, basata sull'aquisizione di buone prassi e finalizzata a migliorare il vantaggio competitivo dei partner"(Lendrum, 1997).
L'articolo presenta il "Partnering turistico" ossia la disciplina che studia le iniziative di comarketing, cogestione, coinvolgimento locale e cotutela delle risorse utilizzate nel turismo con il fine di migliorarne la produttivita attraverso l'acquisizione di buone prassi, l'applicazione di un metodo semplice ma rigoroso e l'analisi dei risultati individuali ottenuti".
Pubblicazioni in atti di convegniAspetti economici, organizzativi e gestionali generali e propri dell'Albergo diffuso
Paper prodotto in occasione del convegno di Sogliano al Rubicone il 10 ottobre 2007. La relazione presenta alcune delle caratteristiche che rendono un Albergo Diffuso sia simile che diverso rispetto ad un Albergo tradizionale, a partire dalla fase di valutazione della proposta, per proseguire nelle fasi di impostazione del progetto, di progettazione-marketing vera e propria, di organizzazione, di lancio ed infine di rinforzo competitivo. Sono presentate alcune delle diseconomie congenite alla proposta, la necessità di superarle attraverso il partenariato, la possibilità di creare Alberghi Diffusi coopetitivi, di successo o "virtuosi" ed un metodo ad-hoc per coordinarne l'attività.
Scarica
LibriPartnering turistico
Attrattività, Assestamento, Adeguamento-adattamento, Articolazione, Adesione, Attivazione, Accelerazione, Affiliazione, Affiatamento e Approccio. Queste sono le 10 leve su cui agire per migliorare la produttività della Partnership nel turismo in base a:
- le esperienze degli alberghi diffusi e delle consorzialità seguite attraverso la propria attività professionale;
- le esperienze imparate dai pionieri della partnership in Italia e all'estero quali le partnership per il rilancio del turismo termale in Ungheria, il Tourism Olympic Forum in Australia, la Canadian Sport Tourism Alliance, Meeting Place Wonderful Copenhagen, Caraibi, Red Sea Riviera in Egitto, le partnership dell’Isola di Creta, il caso del Nepal Tourism Board, il Waikiki Business Improvement District e molte altre studiate dall'Organizzazione Mondiale del Turismo dal 2000 ad oggi;
- le partnership di successo di tipo industriale, strette tra due o poche grandi compagnie di settore studiate a tavolino ed attive nel mondo quali Sky-Team; Star Alliance; One World; Quatar Airways-Taj Hotels; Ryanair-vari governi; MSC Crociere-SAS Scandinavian Airlines; Costa Crociere-Naar t.o., SNAV-Ami Assistance; Maggiore-Hertz-Avis-Europcar; AVIS-Fiavet, Hilton International-Priceline Europe; Sandals Resort-Preston-Bailey; Best Western, Starwood Hotels & resorts Worldwide; Logis d’Italia Hotels & Restaurants; Last Minute Tour; Ventaglio; Club Med; Hotelplan; Oltremare; Jolly-NH Hotels-Banca Intesa; TurismoFVG; TurismoTorino; Terre di Siena; Club di prodotto delle regioni: Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Molise; Consorzi: Piceno Sistema Turismo; Friuli Turismo; Ecomodello Achental; …; …;
- le prospettive economiche ed organizzative esistenti.
Ne risulta un modo nuovo di creare economia. Non più frutto della fiducia cieca nel mercato o nell'organizzazione di una singola impresa, ma che dipende dal lavoro di ciascuno di noi.
Scheda
Presentazione
OrdinaPubblicazioni in atti di convegniAlbergo Diffuso: rispetto dell'Ambiente, rispetto della Cultura
"Più l’albergo riflette l’architettura locale, i costumi e lo stile di vita dell’area, in maniera personalizzata, differenziata dagli altri alberghi, più ha possibilità di avere successo". (Plog, 1991)
1. L’Albergo diffuso in Italia
Da circa dieci anni a questa parte, nel settore alberghiero europeo si stanno affermando due tendenze distinte e contrapposte. Da una parte vi è la trasformazione di molti hotel in “case all’insegna della tradizione”; dall’altra vi è la trasformazione di case in stile locale in alberghi. Al prodotto creato attraverso questa seconda tendenza è stato dato il nome di Albergo diffuso, una formula alberghiera già riconosciuta od in procinto di esserlo da parte di 10 amministrazioni regionali. L’albergo diffuso è una formula alberghiera al tempo stesso tradizionale e innovativa, che si affianca alle due formule alberghiere preesistenti di impronta svizzera e americana. L’Albergo diffuso rappresenta una soluzione ricettiva dotata di grande fascino e la cui presa sull’opinione pubblica è in crescita. I seguenti sono alcuni degli opinion-makers italiani che hanno dedicato di recente a questa nuova formula alberghiera non semplici servizi, ma ampi reportage ed ai quali rimando i partecipanti al convegno che desiderassero conoscerne i contenuti:
- La Repubblica – Inserto domenicale sugli Ad della Sardegna (4 Febbraio 2007); reportage sull’Ad come fenomeno nazionale (9 febbraio 2007);
- Il Sole 24Ore (29 Gennaio)
- Atmosphere, il magazine di Meridiana (20 Febbraio 2007)
- Il Sole24Ore Nord Est (9 Agosto 2006)
- I Viaggi di Repubblica (Maggio 2006)
- Suite e Gambero Rosso (Aprile 2006, Aprile 2005)
- Italia Oggi (26 agosto 2005)
- Il Foglio (13 agosto 2005)
- Il Tempo (19 luglio 2005)
- Il Sole 24Ore (27 giugno 2005)
- CasAmica (Marzo 2005)
- La Repubblica (11 Marzo 2005), ecc.
Tra le poche testate nazionali citate (l’elenco completo è molto più numeroso) uno dei migliori reportage è senz’altro quello realizzato da “Il Gambero rosso” a firma di Mara Nocilla il quale, al Numero 171 del mese di Aprile 2006, dedica ben 19 pagine alla filosofia alla base dell’Albergo diffuso e ad alcuni tra i migliori alberghi diffusi nazionali quali Forgaria Monte Prât (UD), Santo Stefano di Sessanio (AQ), La Dimora del Castello (CB) e Omuaxiu (CA).
*segue*
LibriL'importanza di scegliere 'il borgo giusto' per creare un Albergo Diffuso
Il manuale "L'Albergo Diffuso come strumento innovativo per la valorizzazione del potenziale turistico" e' un libricino in versione .Pdf e gratuito che spiega l'importanza di scegliere bene il posto in cui creare il proprio Albergo Diffuso prima di fare investimenti costosi e non reversibili.
Se vogliamo capire come creare un Albergo Difuso, uno degli errori piu' comuni e' infatti quello di lavorare per creare l'attività in centri storici, in borghi o in paesi che hanno solo alcuni o pochi dei requisiti di base necessari. Sono noti molti esempi di alberghi diffusi creati in luoghi addirittura senza un esercizio pubblico. Oltre 10 anni di esperienza nell'industria dell'ospitalita diffusa indica come scegliere il posto che presenta il maggior numero di requisiti necessari sia molto importante per restare:
- visibili sul mercato internazionale
- remunerativi verso i proprietari di immobili
- coinvolgenti verso di loro e verso i fornitori di servizi complementari, le aziende agricole, i laboratori artigiani, ecc.
- sostenibili in termini ambientali.
non solo in estate, ma anche in autunno, negli inverni con poca neve, specie nelle località sguarnite da impianti sciistici, e in primavera.
Agli inizi degli anni 90, nel periodo in cui l'Albergo Diffuso ha iniziato a ... diffondersi in Italia bastava molto meno. Bastava che il borgo fosse abitato, una farmacia, un negozio di alimentari o pochi altri 'requisiti di base', ma ora che la concorrenza cresce, farmacie, botteghe di alimentari o ristoranti vicini non bastano. Il quaderno "L'Albergo Diffuso come strumento innovativo per la valorizzazione del potenziale turistico" presenta:
- l'opportunità costituita dall'Albergo Diffuso come Modello di ospitalità originale (Giancarlo Dall'Ara)
- oltre 100 fattori competitivi da considerare e misurare per capire quanto la località è adatta ospitare un Albergo Diffuso o un altro tipo di impresa per l'ospitalità diffusa (Maurizio Droli)
- il percorso di lavoro seguito nella Regione Lazio per cercare di dare assistenza a tre progetti di Albergo Diffuso (Giordano Dichter).
Da questo piccolo manuale emerge come:
- l'Albergo Diffuso sia effettivamente uno strumento innovativo per la valorizzazione del potenziale turistico
- sia possibile adottare un metodo scientifico per individuare i centri storici e i villaggi rurali piu' adatti alla creazione di un Albergo Diffuso o generalizzando, di un Paese Albergo, di un Residence Diffuso o di un Borgo Hotel
- le competenze necessarie per favorire la creazione di alberghi diffusi su un territorio regionale siano fondamentali.
Si crea cosi' un modello di intervento territoriale che:
- minimizza il rischio di impresa
- aumenta le possibilità di avere buone performance finanziarie
- aumenta l'impatto potenziale dell'impresa sulla comunità locale.
Per informazioni, consulenze e lo Stress test del paese, borgo o centro storico in cui pensi di creare il tuo Albergo Diffuso: info@sisad.it
dr Maurizio Droli EU Phd